Il SOCCOMBENTE

Il SOCCOMBENTE

4 Gennaio 2023 0 di Timoteo Lauditi

IL SOCCOMBENTE

Cynthia Collu

Erano giorni
(Oh, se tu ricordassi!)
di giovinezza
sfacciata
erano coriandoli
di morsi e baci
qui, qui e ancora qui
al tramonto
nuvole discrete
nascondevano
bocche assetate

Ti chiamavo (ricordi?)
mio bel saraceno dalla testa fiera
tu scrollavi il capo
divertito
nel cielo
un tripudio di stelle
a farti da corona

Erano giorni
(Oh, se tu ricordassi!)
in cui
la luce rubava le ore
svelava
sfacciata
i corpi
tu sopra con i tuoi capelli ricci scarmigliati, io sotto
a guardare
nei tuoi occhi
l’incendio
(dentro, io, una preda)
e le bocche assetate (ricordi?)
a fumare vapori di stelle
e le mani qui, qui e ancora qui, (ricordi?)
pregavano di non fermare
la magia delle dita

Erano giorni di risate
in punta di labbra si acchiappava
la luna
ti dicevo, Mio bel saraceno
e tu scrollavi il capo
divertito
il tuo fiato gentile
contro la mia carne
un tripudio di stelle
a farti da corona

E adesso che il tempo
a nostra insaputa
è trascorso
che ne è stato di te
mio bel saraceno dalla testa fiera?
(Oh, ti vedessi, il capo reclinato, gli occhi di vetro,
macchie di un verde spurio)
che ne è stato dei nostri Mai, Sempre Qui e
qui e
Ancora qui?
Nel tuo sguardo la fatica
di una vita incolore
che mai avremmo voluto
dopo aver toccato
la luna
con labbra assetate

Vorrei poter
(Oh, se si potesse!)
riposare ancora
nei tuoi occhi
pozze d’ombra
sollievo ai miei fallimenti
risposte
pacate
alle mie pene

ma il tempo
è ingeneroso
e ora la notte,
la tua schiena rimane chiusa a me
come un’ostrica.
(io sono lacerata, straziata, sanguino)

E ancora
non riesco a capire
se tu sia stato un clown
sballottato dal destino
o un lupo solitario
il muso levato
alla luna
a ulularle contro.