L’AMORE CONTESO
L’AMORE CONTESO
(La Sulamita e il suo pastore, dal Cantico dei Cantici)
Possono collane di diamanti
dall’eterna fiamma
separare due amanti?
Nessuna gemma
né ornamenti o lodi seducenti
basteranno al tenace re
a distrarre una fanciulla
innamorata del suo pastorello.
Sessanta guardie la scortano a forza
sino alle stanze interne del re.
Sarà presto arcano cimelio
fra le già molte regine.
Estasiati ammirano a corte
il ballo di Maanàim
le sue curve dietro lo scialle
– che belli i suoi piedi nei sandali.
Una danza a due campi
recita il corpo sinuoso
e tutti incanta pronta per la fuga.
Scivola tra le guardie della città
nella notte, alla volta del suo amore.
“Torna o Sulamita,
torna ai vigneti montani
dove ti attende il tuo amato
roseo come i melagrani.”
Alle tracce del suo gregge
lo chiama tra i gigli del campo
Il suo nome è un profumo.
Inebriati dai corpi solenni
tra fumi di parole si baciano
fra le piante di henné
distesi su un letto di fogliame
– l’ombelico una coppa di vino.
Si sciolgono come il miele
mirra liquida gocciola dalle dita.
Deluso, il re contempla l’armistizio,
che nulla possono le sue armi
difronte alla fiamma di Yah,
che fonde due anime amanti
di un amore conteso.
Timoteo Lauditi, © 21.12.2020
I commenti…
Sandra Manca Bellissima
Sandra Manca Complimenti una storia d’amore autentica e sensuale e come sa essere il cantico dei cantici. Bravo per averla resa in versi.