ANGOSCIA DI PERDERTI
ANGOSCIA DI PERDERTI
Sono preso in giro da gente in ansia
angosciata dalla propria pochezza
presa da dubbi voluti non abbattuti
più comodi di un confronto cosciente,
più sbrigativi che elevarsi a
livelli superiori, e con umiltà
nobilitarsi a vicenda appartando
sfaccettature represse d’orgoglio.
Un ragazzino inesperto, neofita
alle prime armi, ecco come
vengo stimato e trattato da chi fa
solo finta di considerarmi, e
si gongola nel pensarmi inerme,
e si cela dietro parole finte
facendosi grande davanti alla
imposta umiltà di chi è un rivale.
E io che guardo Te e ti chiedo
Perché, se sei Tu che guardi da lassù
e hai promesso di illuminarci con
la tua sapienza per non giudicarci
meschinamente tra di noi? E in questa
perplessità s’annega la fede mia
e son preso dall’angoscia di perderTi
anche se so che sei vicino a me.
Per quanto tempo ancora mi schiacci
usando uomini non provati?
Non lo sopporto più, questo arbitrio
ammantato da superficiale
benevolenza, che si presenta ogni
volta che il loro orgoglio è
ferito. Perché non mi giudichi tu
e mi correggi come il re antico?
Ho l’angoscia di perderTi, e ti prego
toglimi questo grumo di dentro
che mi pesa sullo stomaco e mi annulla.
Sono paralizzato nei pensieri
che son divenuti troppo gravi
e per poco non mi uccidono dentro
chè insieme all’angoscia sorpassano
il mio spirito e la mia anima.
Timoteo Lauditi, 25 maggio 2004
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