
L’Ultima Cena: in 12 o in 13?
L’Ultima Cena: in 12 o in 13?
Caro Giuseppe,
mentre rileggevo il mio articolo ieri sera, ho pensato che qualcuno sarebbe „inciampato“ nella frase che Gesù festeggiò con gli 11 il Pasto Serale, invece che, come dicono molti, con i 12 apostoli . Per cui sono stato contento che tu mi abbia scritto in merito.
Alla tua obiezione non posso non rispondere.
Anzitutto bisogna fare una differenza tra la Pasqua e il Pasto Serale.
La stessa sera Gesù, quale fedele osservante della Legge mosaica, festeggiò la Pasqua ebraica, che ricordava la liberazione degli israeliti dalla schiavitù egiziana: la festa fu stabilita il 14 nisan del 1513 a.E.V.
Quella Pasqua prefigurava la liberazione più grande che avrebbe ricevuto l‘umanità dalla schiavitù dal peccato. Per cui Gesù dopo aver festeggiato la Pasqua, l‘ultima Pasqua legittima (perché con la sua morte Gesù abolì la Legge mosaica), istituì al suo posto la Commemorazione della propria morte. I cristiani capirono che quando Gesù disse ai suoi discepoli fedeli, agli 11 apostoli, di ricordare la sua morte, questa avrebbe sostituito la Pasqua.
Inseguito Paolo ne parlò ai cristiani di Corinto, indicando così che il comando non era rivolto solo agli apostoli ma a tutti i cristiani.
Già Giovanni il battista nel presentare Gesù al popolo lo chiamò „l‘agnello di Dio“. Quindi il sacrificio annuale delll‘agnello Pasquale fu sostituito una volta per tutte dal sacrificio dell‘“Agnello“ Gesù.
Che Giuda non venisse incluso in questa osservanza, lo prova il fatto che Gesù chiamò Giuda „figlio della distruzione“, indicando che non c‘è redenzione per colui che tradì il Salvatore. – Giovanni 17:12
Inoltre, il Pasto Serale, che fu istituito usando i simboli del pane e del vino che erano rimasti dalla cena pasquale, aprì la prospettiva a esseri umani di regnare con Cristo nel suo Regno. Si legge infatti in Luca 22:28-30: „Voi siete quelli che sono rimasti con me nelle mie prove; 29 e come il Padre mio ha fatto un patto con me, io faccio un patto con voi per un regno, 30 perché mangiate e beviate alla mia tavola nel mio Regno“.
Per logica possiamo pensare che Gesù non avrebbe incluso un traditore nel suo Regno.
I 4 Vangeli sono complementari, e alcuni rivelano dettagli che altri non menzionano.
Per capire meglio cosa accadde quella sera, scrivo sotto i dettagli e la fonte, che ti invito a leggere. Tieni conto che solo due degli evangelisti furono testimoni oculari.
Vangelo di Matteo, testimone oculare
- Matteo 26:20 Gesù festeggia la Pasqua con i 12
- Matteo 26:21 Annuncia il traditore
- Matteo 26:26 Istituzione della Commemorazione della propria morte con gli emblemi rimasti dalla cena della Pasqua
- Matteo 26:30 Escono per recarsi al Monte degli Ulivi, dove Giuda arriverà separatamente con i soldati per tradirlo. Quindi non era con loro all‘istituzione del Pasto Serale, nell‘ultima parte della serata.
Vangelo di Marco, non testimone oculare
- Marco 14:17,18a Era con i 12 a mangiare la Pasqua (agnello, pane azzimo, erbe amare, vino)
- Marco 14:12b Annuncia un traditore
- Marco 14:22 Continua la serata con l‘istituzione del rito per il ricordo della sua morte
- Marco 14:32 Si recano al Getsemani, sul Monte degli Ulivi, dove Giuda li raggiunge dopo con i soldati.
Vangelo di Luca, non testimone oculare
Luca non era testimone oculare, il suo racconto non è cronologico ma riporta gli aspetti principali della serata:
- Luca 22:14-18 Cena pasquale
- Luca 22:19-20 Istituzione della Commemorazione
- Luca 22:21-23 Annuncio del tradimento di Giuda
- Luca 22:28, 29 Istituzione di un Patto per un Regno con i fedeli. Giuda non era fedele, era traditore. Non fu certamente incluso.
Vangelo di Giovanni, testimone oculare
- Giovanni 13:2 „La cena era in corso“ insieme a Giuda, deciso a tradirlo.
- Giovanni 13:3-11 Lava i piedi ai 12 e al versetto 11 viene menzionato il traditore.
- Giovanni 13:21-26 Gesù annuncia il traditore. Sussurra a Giovanni chi era il traditore, visto che era steso al tavolo vicino a lui. Non lo disse ad alta voce, perché gli altri non capirono che il traditore era Giuda.- Giovanni 13:28,29
- Giovanni 13:27 Gesù dice a Giuda di uscire a fare quello che doveva fare: tradirlo.
- Giovanni 13:31 In assenza di Giuda continua la serata, dove Gesù pronuncia un discorso pastorale agli 11 apostoli fedeli.
- Giovanni 18:1 Gesù si reca al Getsemani, dove Giuda lo raggiunge con la turba (vv 2,3).
Quello che spesso si tralascia è che la Pasqua ebraica fu celebrata con tutti i 12 apostoli, mentre l‘istituzione del Pasto Serale, dove vengono usati il pane azimo e il vino che erano rimasti dalla cena pasquale, fu fatta alla presenza dei soli fedeli apostoli.
Nel passare il calice Gesù dice che esso significava il Nuovo Patto al quale avrebbero partecipato i fedeli, quindi Giuda non era più presente, ma era uscito per andare a chiamare i soldati e guidarli al giardino di Getsemani dove avrebbero arrestato Gesù, perché ne „conosceva il posto“. – Giovanni 18:2
Il discorso riportato nei capitoli 14-17 è un discorso le cui parole non possono essere state rivolte a un traditore, per cui Giuda non era presente.
Il Pasto Serale è per coloro che possono essere redenti dalla morte sacrificale di Cristo e questo vale per tutte le persone che ripongono fede nel suo valore salvifico. – Giovanni 3:16 „Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo Figlio unigenito, affinché chiunque esercita fede in lui non sia distrutto ma abbia vita eterna.“
Quest‘anno, il 2025, in tutto il mondo i Testimoni di Geova celebreranno il Pasto Serale, la Commemorazione della morte di Gesù, in tutto il mondo. Su jw.org si può trovare il posto più vicino dove unirti a questa riunione importante e ubbidire al comando di Gesù: „Fate questo in mio ricordo“.
Vedi anche
Invito alla Commemorazione 2025 (12 aprile dopo il tramonto)
Non è necessario avere le stesse idee. caro Timoteo, per essere amici. Ed io sono contento della tua amicizia.
Sulle fedi avrei una mia opinione. Per imporsi hanno troppo spesso usato la forza e raramente la poesia. Per questo non mi riconosco in nessuna fede, ma solo sulla mia limitatissima ragione e sulle emozioni che provo di fronte allo spettacolo della natura Ciao e buona Pasqua.
Concordo Nereo, e anche io sono contento della tua amicizia che mi ha arricchito.
Con fedi intendi probabilmente religioni, le organizzazioni religiose, le Chiese. Ed è vero che hanno abusato di un potere che si sono arrogati. Invece la fede è una certezza personale, che nessuno può darti o toglierti. Non ha a che fare con gli altri. Va alimentata principalmte con due libri: il libro della natura, che ci mostra l’amore, la potenza e la sapienza del Creatore; e la Bibbia, che ci presenta i pensieri e l’eterno proposito del Creatore e ci dice perché ci ha messi al mondo.
Un caro saluto a te e alla tua cara abruzzese.