RIP Sergio Marchionne
R.I.P. #SergioMarchionne
Ogni secondo muoiono 2 persone. La maggior parte sono ignoti all’umanità in generale. Tra questi oggi c’è n’è uno che ha lasciato il segno: Sergio Marchionne.
Il dolore per chi sta loro vicino è lo stesso: o ricco o povero, vecchio o giovane, letterato o analfabeta, uomo o donna: tutti lasciano un vuoto e gli affetti sono troncati all’istante per quelli che restano.
La morte è “un pungiglione” che colpisce ancora.
La Bibbia consiglia in questi momenti di fermarsi un attimo e riflettere. Non è il solito minuto di silenzio. Il minuto non basta:
“È meglio andare alla casa del lutto che andare alla casa del banchetto, perché quella è la fine di tutto il genere umano; e chi è in vita lo dovrebbe prendere a cuore.” – Ecclesiaste 7:12
Vogliamo prenderci il tempo di pensare a cosa siamo, perché esistiamo, per cosa ci affanniamo; perché moriamo, quale è il senso della vita. Cosa ne sarà di chi ci lascia? soffrirà? ritornerà mai? si continuerà sempre a morire? Se sì, cosa significano le parole dell’ultimo libro biblico (Rivelazione 21:4) “E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi, e la morte non ci sarà più, né ci sarà più lutto né lamento né dolore. Le cose di prima sono passate”?
Quando si reallizzerà questa promessa?
Ecco, è il tempo di riflettere. Quando uno come Sergio Marchionne, che ha lavorato tanto, ha solo lavorato, accumulato (per sè e per altri), la domanda se tutto questo abbia un senso, si fa più pertinente.
PS: R.I.P. sta per riposa in pace. Dunque: sta dormendo.
Timoteo Lauditi, 25.7.2018