UN GIORNO SONO SCESO GIÙ DA ME
Un viaggio introspettivo ci aiuta a riscoprirci e a scoprirci. Esercizio necessario per rapportarci con l’esterno e appiattire le superficilità date dalle attività che ci sembrano così importanti da farci credere che possiamo trascurare il nostro io.
UN GIORNO SONO SCESO GIÙ DA ME
Un giorno sono sceso giù da me
per scrutare nei piani inferiori
le stanze di una vita spesa fuori
tra i rumori di città sfollate
e i frastuoni di deserte strade.
Volevo accertarmi del Magone
e vedere cosa fosse quel peso
che da un po’ mi trascinavo appeso
e mi distraeva inconsciamente
mentre depredavo ogni istante.
Ho ritrovato oggetti dimenticati;
erano lì soli, tristi e impolverati.
Mi è parso volessero parlarmi
mi dicessero che, da anni,
speravan taluno si facesse vivo.
(Intendevano me, chi altri!)
Sentivano sempre rumori da fuori
e si chiedevano quale importanza
richiedesse tutta quella mia costanza.
Avevan nostalgia di un po’ di luce
e del respiro un’urgenza acuta.
Mi son chinato per accertarmi,
ho spolverato la Solitudine:
Che bello vederla sorridere!
Ho messo in piedi l’Amor Proprio
che stava appoggiato in modo improprio:
veramente stanco che gli dolesse
sempre lì il fianco.
Ho risalito uno a uno ogni gradino
insieme a essi ma pianino,
per evitare il rumore li assordasse
e la luce li atterrisse.
Li ho protetti avvolgendoli col cuore
e faccio scudo col mio amore.
Da allora abitano il mio soggiorno
e parliamo insieme ogni giorno.
Mi pare strano, ma forse è vero:
da allora mi sento più leggero.
Timoteo Lauditi, 11 luglio 2019
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I commenti…
Loredana Nardelli… è bellissima questa poesia… è piena di riflessioni … poi ognuno le applica alla propria vita… bravo
Sandra Manca Un monologo poetico davvero originale