ASPETTAR PRIMAVERA
ASPETTAR PRIMAVERA
(a Emanuele e Loredana alla morte del padre e ad un anno dalla morte della madre)
Un tonfo improvviso
ritorna tenace
a un anno di tregua
dall’ultima strage,
e ‘l sorriso dilegua
dal giovane viso.
Un Altro s’è spento
lasciando un sol segno:
un cupo dolore,
con impeto indegno,
che lacera il cuore
nel mesto lamento.
Lo stesso inganno
la vita ha giocato
or ora a un inverno,
non dando più fiato
a quelli che restano
per vincer l’affanno.
Tramonta una vita
e nell’occaso nasce
il timore di poi,
del giorno che nasce,
di vivere soli,
della vita che resta.
Scompare la vita
frangendo il passato,
cedendo i ruderi
ad album di foto.
I volti più cari
soltanto su carta!
Due giovani vite
punite a restare.
A odiar ciò che resta
del debole essere,
a viver la vita
con forze sfinite.
Una sola preghiera
alzata al Creatore
con flebile voce:
che possa Tu dare
al cuore la pace
fino a Primavera.
Timoteo Lauditi, 13 ottobre 1999
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Immagine
Passione e tormento, Van Gogh