pluriversum edizioni Visualizzazione del risultato Ordinamento predefinito Popolarità Valutazione media Ordina in base al più recente Prezzo: dal più economico Prezzo: dal più caro L’INFINITO VIAGGIO – libro ISBN 978-88-31354-59-2 CHF 14.00 Aggiungi al carrello
Romantici versi soffusi di una lieve, innocua ironia, penna sensibile e anche un po’ scherzosa nel suo ultimo verso.
L’amico Tim ci colpisce sempre di più è sempre meglio. Ci dice che una permanenza in Abruzzo gli ha cambiato il modo di vedere la realtà, e ci crediamo. La durezza della vita del popolo abruzzese non traspare dai loro volti e dai loro racconti, le persone restano dolci, malgrado le loro difficoltà. E questo non può non averti colpito. Grazie, Tim…
[…] “L’eternità nel cuore” […]
Il male e il dolore sono costitutivi e ontologicamente connaturati all’essere umano, come tutta la filosofia morale della tradizione metafisica paolina, agostiniana e, in generale, neoplatonica, testimonia. Nessun essere “razionale” si sognerebbe mai di rimuovere dal mondo ciò che al mondo appartiene per natura.
C’era il male anche prima che Adamo cogliesse il frutto proibito, se non altro come tentazione a infrangere un divieto, come potenzialità a non permanere nella dimensione dell’armonia.
Si potrebbero già arguire le obiezioni a un simile punto di partenza, non scevro di criticità e problematicità, ma una risposta alla tua pregnante considerazione (“come fai a raggiungere lo scopo”) non può che emanare da quanto Genesi stessa sembra suggerire, e cioè che all’uomo non compete originariamente il discernimento del bene e del male e men che mai proporsi un fine salvifico.
All’uomo, sia prima che dopo il peccato, spetta affrontare le sfide che la vita continuamente lancia. E lui deve trovare il coraggio di non accettare, di non subire, di non sottomettersi. Di non cedere alla luce di una sciatta e remissiva adattabilità stoica.
A questo punto si aprono due ipotesi: lasciare o attendersi che sia una forza straordinaria e possente (che tu attribuisci a Geova) a intervenire; oppure reagire con prontezza, rispondere con intelligenza, opponendosi “umanamente” alle difficili situazioni che possono abbattersi nelle vicende personali di chiunque.
Io credo nelle mie capacità, mi affido al mio intuito e al mio vigore, autonomo e indipendente da ogni principio trascendente (del quale, peraltro, non ho alcuna fiducia). E quando scopro che qualcuno si sente abbandonato e ha bisogno di aiuto, e lo chiede esplicitamente, non me ne sto a guardare, lo soccorro, senza pretendere nulla in cambio, e con il solo scopo di risolvere il problema (se possibile). Questa inclinazione mi è connaturale e irrompe spontaneamente. Purtroppo, non sempre è possibile risolvere i problemi, e non sempre godo io stesso di salute e vitalità, ed è per questo che sgorgano le lacrime. Trovo disdicevole lasciar piangere qualcuno che vorrebbe invece condividere il suo dolore. Ma trovo arrogante pensare che si sia in grado di lenire le lacrime di tutti. E a dirla tutta, trovo arrogante anche ritenere che con la fede in Dio tutto sia possibile.
Ebbene, dopo aver dato il massimo, provare ad asciugare le lacrime della persona cara è il solo atteggiamento eticamente e idealmente necessario, esso stesso una sfida, che ripaga ogni sforzo.
Il fanatismo religioso è incompatibile con una filosofia della pluralità che ripudia ogni forma di monismo, di unicismo e di settarismo.
Tu hai tutto il diritto di testimoniare le tue Verità e di provare a convincere un musulmano, un ebreo, un buddhista, un taoista, un cattolico, un ateo a prostrarsi al cospetto di Geova (ammesso che capiscano chi sia…), ma non potrai cancellare secoli di cultura e storia musulmana, ebraica, buddhista, taoista, cattolica, illuminista. Se ti senti così forzuto e arguto da poter cambiare (e scombussolare) la mente delle persone, con dettami biblici e versi pacifisti, buon per te. Se lo facessi nel tuo ovile sarebbe meglio, ma non impediremo al vento di attraversare le nostre case.
Noi ci prefiggiamo uno scopo più umile e dignitoso:
– asciugare le lacrime di chi sta attraversando un brutto periodo;
– aiutare il prossimo a liberarsi da ogni schema mentale e modello di pensiero totalizzante e identificante;
– dare una mano a chi desideri esprimere le proprie idee in modo appropriato e sensato;
– trasmettere alle nuove generazioni l’amore per le scienze, l’arte, la letteratura, la scrittura, la storia e la filosofia;
– coltivare una spiritualità più aperta al mistero e alla meraviglia.
Una società plurale è per essenza laica, libera e indipendente; non appartiene a nessuna chiesa e non è condizionata da nessun sapere fideistico. Non soggiace a nessun governo teocratico. E si fonda sulla condivisione di sentimenti, sogni e progetti.
Ricorda: un gesto gentile vale più di mille parole.
Graze per il tuo intervento Antonio. Sono d’accordo con te che il fanatismo religioso non è accettabile. Ecco perché nel mio articolo evidenzio che nemmeno Dio costringe l’individuo ad accettare il Suo modo di pensare, ma lascia il tempo per capire che le Sue vie sono superiori. Nemmeno a Dio piacciono i fanatici religiosi, che spesso portano oppressione e morte.
Però una domanda concedimela: Come fai a raggiungere lo scopo di “asciugare le lacrime di chi sta attraversando un brutto periodo” se non hai i mezzi per togliere definitivamente il dolore che lo causa, come le malattie, la morte e il mondo che crea questo ambiente? Hai avuto successo nel tuo piccolo? Nemmeno i capi politici più onesti riescono in questo… Ecco, perché la pace e l’armonia di un mondo plurale (plurale per me è accettare la cultura altrui senza giudizi), è possibile solo attraverso il Regno di Dio.
[…] Quando muore una stella […]
All’inizio scrivevo per soddisfare il bisogno di esprimere le mie emozioni, lasciarle andare come il fiume che corre al mare. Poi col tempo mi sono accorta di scrivere per raccontare le cose invisibili che mi circondano; i piccoli misteri quotidiani celati nell’universo umano e nella natura. Partendo da scintille interiori per esprimere concetti universali e donarle a chi le vuole trasformare in fuoco.
Mi piacerebbe chi e perché, dieci anni fa, mi ” impose” di passare dai racconti e narrativa, alla poesia.
Perché mi sentii costretta da una Forza e da una Voce interiore, a scrivere versi su un tovagliolo bianco.
Perché ogni giorno, e più volte al giorno, in auto, in un supermarket, con i nipoti, al cinema, al mare, in aereo, dovessi scrivere sul quaderno che mi portavo sempre dietro.
Fintanto che non imparai a scrivere le poesie sul cellulare, scoprendo la comodità di vergare, correggere in breve tempo, seppure senza più il profumo del foglio impresso delle mie emozioni, ma per ogni scelta si paga un obolo.
Vorrei Sapere chi in un giorno mi dettò dieci poesie, l’ultima mentre mi stavo addormentando: – Oh no, basta- ora basta.
Ma vinse lei.
Quindi il ” Perché” caro Timoteo, chiedilo alla mia Voce interiore.
Cara fatina blu, la tua voce interiore, il tuo alter ego, ti ha consigliato benissimo. Io sul cellulare ancora non riesco a scrivere, e spero di non riuscirci mai. (Però a volte uso il computer 😉 )
Una bella domanda. Perchè….scrivo poesie? Faccio fatica ad esprimere le mie emozioni a parole in un confronto tra miei simili. La poesia è la strada espressiva che supera attraverso il tratto visivo il mio disagio. È dialogo con gli altri anche con chi non mi leggerà mai. È preghiera che rivolgo ogni giorno alla bellezza del creato e all’ animo dell’ uomo che percepisco imperfetto.
Sono d’accordo con te Antonella, anche io ho l’impressione di dialogare, con o senza interlocutrice. Grazie per il commento.
Scrivo poesie perché ho bisogno di comunicare attraverso la parte più pura di me: la mia interiorità. Senza vergogna, senza paura del giudizio, le mie poesie raccontano un mondo interiore…
Grazie per il tuo commento Iole. Credo che scrivere poesie sia anche un modo per giudicarsi e assolversi, quando queste riguardano la nostra interiorità. Ecco perché sono così umane, divinamente umane.
Scrivo poesie da quando ero bambina. Io 18 gennaio saranno 50 anni. Per me la poesia è un dono innato ed è naturale come il battito del cuore. I miei versi sono come un diario di vita e saranno il testamento che lascerò al mondo. Scrivo per esprimere me stessa, la mia filosofia, le mie impressioni su ogni cosa che mi colpisce. Ogni poesia è una parte di me.
Grazie per il tuo intervento, Mariangela. Con la poesia se ne va un pezzetto di noi, eppure non ci consumiamo a lasciarle andare.
I miei più sinceri complimenti al poeta Timoteo Lauditi, di cui appena riesco leggo sempre i versi nelle email che molto cortesemente mi inviate sempre, e che apprezzo moltissimo. Infatti il poeta Timoteo Lauditi è un esempio di poesia fluida e aperta ad un vasto pubblico, e nello stesso tempo non manca di riferimenti più elevati, e dotati, a mio parere, di un fine romanticismo che il poeta non manca di “fare suo”, personalizzando il lato romantico della sua poesia, dando vita ad uno stile veramente accattivante. Ringrazio ancora tutti Voi e rinnovo i complimenti al poeta Timoteo Lauditi.
Cordiali saluti. Simona Rosa.
Simona grazie per il bel apprezzamento alla mia poesia. Mi fa piacere “entrare” nei cuori delle mie lettrici e dei miei lettori. Non pretendo di essere poeta; questo è un titolo riservato ai grandi. Tento solo in punta di piedi a mettere in versi quei pensieri colorati dalla vita e che la formano. Nella mia silloge “L’Infinito Viaggio” troverai poesie che sicuramente apprezzerai e che mi piacerebbe tu recensissi. Con stima, Timoteo Lauditi.
[…] Go to the English version here […]
[…] (Translation: Melissa Valvano, from original version (italian) […]
Ho letto con grande interesse e stima per un lavoro così ben fatto. Sono una donna semplice talmente semplice che nemmeno riesco a spiegare con parole erudite cio che per me è la fede. Detto questo io credo che gesù verrebbe alla sua Festa. In casa mia c’è allestito un mini presepe dentro una radice, è lì sul mobile e resta tutto l’anno. La ricorrenza della nascita di Gesù non è importante forse per molti ma per me lo è.
Complimenti 🙋♀️👍💐💐💐
Grazie Simona
Questa l’avevo persa. È bellissima intima nostalgica e speranzosa. Bellissima
Grazie per il complimento. Sì è speranzosa, in quanto anche dopo la notte più buia splende il sole. E se riusciamo a non farci prendere dal grigiore, possiamo esser luce per gli altri nei momenti più bui.
Davvero bella Timoteo… L’arsura estiva che diventa passione sebbene invochi la pioggia per salvare il corpo dalla passione. Lascerei scorrere quella passione nel rivolo d’acqua piovana che se ne va così felice al mare. 😊
Grazie Sandra, mi fa piacere che questa abbia colto i tuoi sensi. L’ultima tua frase potrebbe far parte del finale: un rivolo d’acqua piovana che tiepido, perché scaldato dal corpo caldo, scivola felice verso il mare. Fantastico.
Molto bella, ciao Timoteo!
Grazie Elena
I quattro elementi con i quali accarezzare l’amore sentimentale e sensuale.
😍
La poesia come forma di introspezione che si eleva sentimenti universali, che si veste di volti di emozioni e diviene essa stessa amore.
Grazie per questi profondi pensieri che portano a riflettere.
Pensieri molto profondi, che portano a riflettere. Grazie
[…] L’INFINITO VIAGGIO […]
Desidero dirti, “Chapeau”🎩 per questo significativo articolo.
È stato gratificante, seguirti nei profondi ragionamenti che hai stilato…👏👏👏
Ognuno di noi ha ricevuto un dono che lo contraddistingue. Il tuo è molto palese…. Il talento, di tramutare pensieri ed emozioni in parole, che danno conforto e speranza all’anima stanca….Continua così! 👍👍👍
Saluti Giovanni
Eccellente articolo. Speriamo che qualcuno lo legga i ne tragga la conclusione corretta. Saluti Donato
Bellissima… Grazie. 🌹❤️😘
Grazie a te, anonima(o).
È interamente presa dalla Bibbia; Non è mia.
Bravissimo, mi incanta la profondità delle tue poesie. Rileggerle più di una volta ti permette di coglierne le varie sfumature. È un piacere leggerle e tuffarsi nel mondo dei tuoi pensieri. Bravo…
Grazie Aldo, in effetti è solo,leggendo più e più volte che si comprende il senso più pieno di ogni poesia. Sono contento ti piacciano.
Chi vive nelle tenebre non vedrà mai la luce!
I ricordi della mia vita rendono me ciò che sono. Il salpare tra un luogo e un altro, un’esperienza ed un’altra, una persona ed un’altra mi rendono vivo, mi danno la consapevolezza di esistere.
Solo con i ricordi possiamo viaggiare verso il futuro, poiché i ricordi ci danno sostanza. Non sono quei ricordi che ci perseguitano, ma di quelli che amiamo, e dobbiamo tenerceli cari come figli, compagni, amici, poiché grazie ad essi abbiamo un’identità.
E così possiamo viaggiare consapevolmente nella speranza (con gli occhi) e nel cammino (con i piedi) verso mete attese e inaspettate, più grandi, come una montagna.