L’INFINITO VIAGGIO

L’INFINITO VIAGGIO

13 Maggio 2019 1 di Timoteo Lauditi

Il viaggio della vita raccontato in un momento di panico per il traguardo che si avvicina a grandi passi. Poi una riflessione che dà speranza.


L’IFINITO VIAGGIO

Pressante spinge il Tempo alle spalle
forzando il passo mio quanto il suo
come se fosse anche mia compagna
la fretta che egli incalzando anima.

Magari passasse oltre, col suo impeto,
lasciandomi a gustare il panorama,
a sorseggiar la vita a poco a poco!
Invece no! Incalza e affretta.

Davanti a me, impietrita e vicina,
sta a guardarmi, mentre arrivo sospinto,
la Vecchia Signora, per accogliermi
senza nemmeno troppi complimenti.

Mi volto, sbracciando e svincolandomi
per scrutare il percorso percorso
e non mi pare poi così lontano
per ospitar tutti i ricordi che ho sparso.

Certi, sfocati per fosca memoria,
sbiadiscono in fondo, mentre altri
si ergono come miglia di pietra
per mostrarmi successi idillici e

sbagli insanabili come rovine.
A che mi serve la teoria di Albert
se il tempo rimasto è assoluto,
se pur ignoto, come assoluta è

la roccia, contro cui mi frantumerà?
Rinsavisco, e penso che grazie a Dio,
quel muro davanti è solo una siepe
leopardiana, e la stretta del Tempo

un po’ svanisce, al pensiero di quel
Infinito di là dall’Ermo Colle.
E il pensier mio non s’annega più,
e il cor non si spaura più per l’immensità.

Perciò mi siedo adagiando la schiena
e mi accomodo in prima classe
in questo Spazio in viaggio perenne.
Perché il mio è appena iniziato.

Timoteo Lauditi, 22.5.2019